martedì 29 gennaio 2013

Recensione: Eterna - Victoria Álvarez


Eterna

Victoria Álvarez
Editore: Leggereditore
Pagine: 512
Prezzo: 16,90 €
Londra, 1888. Annabel Lovelace è cresciuta nel cimitero di Highgate, e non conosce nulla al di fuori delle sue alte mura. Abbandonata a soli quattro anni dalla madre, ha come unico affetto la cara zia Heather. Senza di lei non potrebbe affrontare il terribile zio Tom, custode del cimitero. A sei anni, dopo aver sofferto di cuore sin dal primo anno di vita, il medico di famiglia le prescrive una medicina che dovrà accompagnarla per sempre... Sei gocce di digitale purpurea per mantenerla in vita, sei gocce rosse come il sangue che la strapperanno alla morte. Insieme alle preziose gocce, arriverà per Annabel una sorpresa sconvolgente, che marcherà la sua esistenza fino alla fine dei suoi giorni: è in grado di comunicare con l'aldilà, di dare voce a coloro che l'hanno persa per sempre. Ed è in questa sensazione di incredulità che Annabel sentirà che il suo cuore malato riuscirà a riempirsi di vero amore se solo potesse capire chi è quell'uomo che perseguita i suoi sogni.


La mia opinione: la giovanissima Victoria Álvarez, attraverso la narrazione di "Eterna", conduce per mano il lettore nell'oscura atmosfera di una Londra vittoriana di fine '800, proprio negli anni in cui imperversava per i vicoli più malfamati il famigerato Jack lo Squartatore.

Annabel, figlia di una delle prostitute di Whitechapel, è stata allontanata dalla propria madre e affidata allo zio Tom, custode del cimitero di Highgate. Tra le lapidi erose dal tempo e dalle intemperie, sotto gli sguardi compassionevoli degli angeli a guardia delle tombe, Annabel scopre il proprio dono: vedere le anime di coloro che sono morti e restano sospesi tra il nostro mondo e l'Altro Lato. Il rapporto tra la piccola protagonista e le anime che le fanno compagnia è quanto di più simile ci possa essere in una famiglia, che tuttavia è costretta a perdere pezzo dopo prezzo proprio a causa delle proprie capacità.
Quando Tom Lovelace scopre ciò di cui è capace la nipote, non esita a sfruttarla per guadagnare, addicendo come scusa la necessità di far fronte alle ingenti spese per la salute di Annabel. La bambina è infatti affetta da una grave malattia al cuore e solo una dose di sei gocce al giorno di digitalina riescono a mantenerla in vita.

Comincia così quella che diventerà una vera e propria professione per la protagonista: giorno dopo giorno, coloro che hanno perso un proprio congiunto si presentano alla loro porta per cercare di mettersi in contatto con l'anima del defunto per liberarla. In queste circostanze conosce il giovane Nathan Willoughby che ha accompagnato i propri nonni dalla fata di Highgate per contattare lo zio Cecil Willoughby. Peccato che egli non sia morto...

L'ingordigia degli uomini non risparmia neppure una bambina qual è Annabel Lovelace, la cui innocenza è minacciata dallo stesso zio. Solo grazie ad uno sconosciuto riuscirà a fuggire da quel cimitero che era diventata la sua casa. 
Comincia il viaggio verso una nuova esistenza nella quale, in compagnia della zia, la protagonista potrà assaporare la libertà.

La seconda parte del libro ci presenta una Annabel Lovelace ormai adulta, medium affermata che vive una vita fatta di agi, molto diversa dalla sua infanzia. A farle compagnia ci sono la zia Heather e la giovane Ada, in possesso di un dono simile al suo. Nel suo salotto passano le persone più facoltose di Londra, nobili e non, anche coloro i quali l'avevano già incontrata quando era solo una bambina: i Willoughby. Questa volta però la situazione è diversa, Cecil Willoughby è effettivamente morto, anche se in una circostanza alquanto grottesca, e porta con se uno spirito che la medium riconoscerebbe tra mille. E' lui, il suo Cavaliere Senza Nome, lord Victor Rosenfield, tornato per farle da protettore e anche da amante.
E' questa la parte più romantica del libro, sebbene sia punteggiata di alcuni capitoli scritti dal punto di vista di Nathan Willoughby, diventato ispettore di Scotland Yard e ancora a caccia di Jack lo Squartatore, deciso ad avere la collaborazione di Annabel per scovare il pericoloso assassino che sembra essere scomparso nel nulla.

Suona strano anche a me dirlo (o meglio, scriverlo), ma la parte dedicata all'innamoramento di Annabel e Victor e alla loro vita quasi idilliaca è quella che mi è piaciuta un po' meno. Senza nulla togliere alla loro storia, essa ha rallentato il ritmo della narrazione, portandola quasi a fermarsi, così come il mondo di Annabel si è fermato con l'arrivo di Victor. 
Avrei preferito un po' più di azione, cosa che non manca certo nella terza ed ultima parte, la più sorprendente e movimentata!

Si entra finalmente nel vivo della storia, ora piena di misteri e strane voci che abitano Rosenfield Park, che sarà un continuo crescendo fino alla conclusione del romanzo, per nulla sdolcinata e scontata. Proprio verso la conclusione del libro Victoria Álvarez riserva ai propri lettori i più impensabili e inimmaginabili colpi di scena, facendo dubitare persino delle proprie ferree convinzioni riguardo i personaggi fino ad allora conosciuti.

L'autrice spagnola ha creato un buonissimo romanzo, per nulla stereotipato, curatissimo in ogni dettaglio e riferimento storico, l'attenzione per i particolari è evidente soprattutto nella prima parte del volume, quella dedicata a Highgate. Ottima la capacità di creare una perfetta atmosfera gotica che coinvolge nel corso della narrazione. 

Concludendo, "Eterna" è un libro consigliatissimo agli amanti delle atmosfere un po' cupe e dei misteri, che di certo non mancano!


Il mio voto: 






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