Tregua nell'ambra
Ilaria Goffredo
Prezzo: gratis
Trama: Martina Franca, Puglia, gennaio 1943.
L’Italia è entrata in guerra da tre anni e la
vita della popolazione peggiora di giorno in giorno. Gli stenti gravano anche
sull’esistenza della giovane Elisa, una diciottenne piegata dal terrore del
fascismo e dei bombardamenti alleati, dalla fame. Un giorno Elisa conosce Alec,
il figlio di una vicina di casa, un uomo misterioso e dallo strano accento;
incute in lei un’adorazione che talvolta si tramuta in timore.
In un romanzo che ha il sapore di sole e calce,
terra e pane nero, la vita rincorre e sfida gli orrori della dittatura e dei
campi di concentramento, spera nelle attività antifasciste e incassa le
perdite.
Il coraggio di una ragazza che diventa donna. La
tenacia di un amore in bilico sull’abisso. Il ritratto di un’Italia che non c’è
più. La coscienza di ciò che siamo stati nel flusso della grande Storia.
La mia opinione: i fattori che mi hanno spinta a leggere questo libro sono prevalentemente due: il periodo storico, ovvero la seconda Guerra Mondiale, e l'ambiantazione, la Puglia.
Elisa, una giovane di Martina Franca, si occupa da sola del padre e del fratello, Antonio. Alle difficoltà della gestione della casa si aggiungono i numerosi inconvenieti dovuti alla guerra in corso: le code per ottenere il poco cibo, i duri divieti imposti alla popolazione e il clima di terrore che caratterizzano anche la piccola cittadina pugliese.
La routine giornaliera di Elisa viene sconvolta dall'arrivo del bello e misterioso Alec, figlio di una concittadina con la quale ha stretto un rapporto di profonda amicizia, andando contro tutte le malelingue del paese. E' così diverso da ogni altro ragazzo conosciuto che subito ne è attratta: la gentilezza, la premura che le riserva sono quanto più di diverso dall'asprezza della sua nuova vita.
Nel frattempo, il conflitto mondiale prosegue e si fanno sempre più organizzati i moti di rivolta dei semplici cittadini che, desiderosi di ridare la libertà al proprio popolo, combattono clandestinamente il regime fascista.
Pravalente è la storia d'amore tra i due ragazzi, Elisa ed Alec, tuttavia, sebbene io ami queste storie, ho trovato il suo sviluppo inadeguato.
Per quanto la guerra possa rendere le persone più propense a cercare l'amore, credo che sia improbabile che un sentimento profondo possa nascere dopo appena una settimana di reciproca, ma non approfondita, conoscenza.
Inizialmente la storia mi ha ricordato molto quella di Tatiana e Alexander, celebri protagonisti de "Il cavaliere d'inverno", anche se, con il procedere della lettura, questa sensazione è andata via via sbiadendo.
Molto positivo, invece, è il mio giudizio riguardo la ricostruzione storica: si capisce subito che dietro a questo romanzo vi è un grande lavoro di ricerca. I riferimenti ai campi di lavoro, la ricostruzione topografica della città di Martina Franca, sono indice di accuratezza.
Il finale mi ha lasciata col fiato sospeso. Non mi aspettavo assolutamente un finale del genere, però lo reputo una buona apertura verso il prossimo romanzo.
La caratterizzazione dei personaggi è buona, anche se avrei gradito un po' più di introspezione.
Lo stile dell'autrice è piacevole e molto scorrevole, i capitoli sfilano uno dopo l'altro senza problemi, con alcuni colpi di scena che mi sono piaciuti molto. Devo però evidenziare che alcune conversazione mi sono parse dallo stile un po' forzatamente poetico, non risultavano naturali nell'insieme.
Nel complesso è un buon libro, con un grande potenziale che si sarebbe potuto sfruttare meglio. Spero che l'autrice nel secondo volume riesca ad eliminare questi piccoli difetti.
"Tregua nell'ambra" è stata una lettura piacevole, non priva di qualche difetto, che mi ha tenuto compagnia per un paio di giorni, facendomi conoscere un lato della mia regione che viene messo in luce fin troppo raramente. Ilaria Goffredo ha invece deciso di prendere in mano un capitolo della nostra storia e farne un romanzo interessante.
Il mio voto:
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