L'uomo di marmo
Non dite che l'arte è senza cuore
Miriam Ghezzi
Editore: Book SaladPagine: 141
Prezzo: 14,00
Trama: il
David di Michelangelo è un po’ come Pinocchio; con le dovute differenze
di grandezza e di materiale, s’intende, ma in sostanza resta un
fantoccio di marmo con sembianze umane che vorrebbe struggentemente
diventare una persona vera.
In
una notte buia e tempestosa alla Galleria dell’Accademia, il destino
sembra concedergli un’opportunità, facendogli incontrare un’improbabile
fata turchina del ventunesimo secolo, che per la testa ha tutt’altro che
fiabe a lieto fine: Vera, ladra e appassionata d’arte, sfiora per un
capriccio questo colosso di marmo e se lo ritrova davanti vivo, in carne
e ossa, ma senza cuore. Da qui inizia l’avventura di una creatura
scolpita nel 1504 catapultata nel Duemila, e di una ragazza che, suo
malgrado, si deve fare carico di un uomo di pietra e aiutarlo a
diventare un uomo vero.
La mia opinione: dopo le recensioni dei libri di autori internazionali, oggi è la volta di parlare del libro di un'autrice di casa nostra.
Mi fa sempre piacere dare spazio qui sul mio blog ad autori emergenti, perciò hoo accettato con entusiasmo di leggere e poi parlarvi di questo libro.
Vera è una ladra di professione, proprio come suo padre, e una grandissima appassionata d'arte, così tanto appassionata che non rinuncia alla possibilità di vivere di essa, anche se per farlo dovrà rubare i capolavori che tanto ama e che non sono valorizzati a dovere.
E' proprio durante il colpo che le permetterà di sistemarsi per tutta la vita che succede qualcosa di incredibile e inaspettato: dopo essersi intrufolata nella Galleria dell'Accademia e aver raggiunto il suo obiettivo, Vera cede alla tentazione di toccare quel gigante di marmo che è il David di Michelangelo.
Ciò che Vera non immagina è che il suo tocco porterà in vita la statua e sarà così costretta ad accollarsi anche questa responsabilità. David pensa e si comporta infatti come un bambino, spingedo la ragazza più volte all'esasperazione!
Da ladra, Vera dovrà improvvisarsi amica ed educatrice, per cercare di ridurre al minimo i danni.
Ma la scomparsa del David non passa certo inosservata e attira le attenzioni di persone pericolose...
Il lato che ho apprezzato di più di questo romanzo è l'uso che ne ha fatto l'autrice che, anch'essa amante dell'arte, ha voluto richiamare l'attenzione sulla scarsa valorizzazione del nostro patrimonio artistico e sullo stato di degrado in cui vertono spesso le nostre opere.
In più è stata anche una lettura istruttiva, in quanto vengono spiegati tanti particolari tecnici riguardanti le opere di cui non ero a conoscenza, davvero molto interessanti.
Anche i personaggi non mi sono dispiaciuti, così come lo stile di scrittura dell'autrice, scorrevole ma non scabro, molto piacevole soprattutto grazie all'uso di un po' d'ironia che non guasta mai.
Quello che però mi ha lasciata insoddisfatta è stato lo sviluppo della trama: l'idea era molto buona, ma secondo me non è stata sfruttata a dovere. Mi è sembrato che gli eventi principali scorressero via troppo in fretta, mentre si sarebbe potuta arricchire maggiormente la narrazione.
Ecco perchè non sono totalmente soddisfatta da questa lettura, vedevo molte potenzialità in questa storia. Si tratta tuttavia di una lettura piacevole, questo non posso negarlo, per trascorrere qualche ora in tranquillità.
La mia opinione:
Nessun commento:
Posta un commento