lunedì 12 ottobre 2020

RECENSIONE: LE DIECIMILA PORTE DI JANUARY - Alix E. Harrow

 LE DIECIMILA PORTE DI JANUARY  
Alix E. Harrow



Editore:
Mondadori
Pagine: 396
Prezzo: 20,00 €

Trama: Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: "Le diecim por". Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...


La mia opinione: avete mai desiderato aprire una porta, varcarla e ritrovarvi in un mondo diverso? Credo di non sbagliarmi dicendo che la risposta della maggior parte di voi sarà "sì, certamente"!
Forse è proprio per questo che amiamo tanto leggere: i libri dopotutto sono delle Porte che ci permettono di accedere a mondi fantastici, magici e bellissimi.

Proprio per questo la prima volta che mi sono ritrovata a leggere la trama de "Le Diecimila porte di January" ho desiderato leggere questo libro: prometteva avventura, magia e mistero e io amo queste tre cose messe insieme.

Se c'è una cosa che ho capito in questo libro è che le soglie delle Porte sono un posto molto pericoloso, nè di qua nè di là, proprio come January.

Sì, perchè January non può essere "etichettata" (che termine orribile, vero?) e questo fa si che senta di non appartenere a nessun posto; ha la pelle troppo scura per essere considerata bianca, ma troppo chiara per essere considerata nera. In più non ha il buco di un quattrino e questo fa sì che debba dipendere dal signor Locke, un enigmatico collezionista che ha accolto in casa propria January e sua padre Julian quando lei era ancora molto piccola, per qualsiasi cosa, dal vestiario al cibo, persino per la sua educazione.

A questo punto potremmo già definire January come "insolita", ma la nostra protagonista ha tante sorprese in serbo per noi lettori e lascio a voi il piacere di scoprirle.

La prima cosa che mi ha conquistata di questo romanzo è stato lo stile di scrittura della Harrow: fin dalle prime pagina mi ha affascinata, inoltre January è una narratrice ironica e divertente, ho apprezzato moltissimo il fatto che l'autrice abbia utilizzato il suo PoV per abbattere quella parete tra lettore e personaggio.
Non di rado January si rivolge direttamente al lettore, facendolo sentire ancora più coinvolto nelle sue vicende, quasi si stesse ascoltando il racconto fatto da un caro amico, e non affezionarsi a lei è davvero impossibile.

Il commento che ho letto più spesso in giro da persone che stavano leggendo "Le Diecimila Porte di Janury" è stato "sono scoppiato a piangere e non so perchè". Ebbene, confermo che leggendo questo romanzo vi ritroverete a piangere senza un motivo apparente, eppure riflettendoci su sono arrivata alla conclusione che ci fa questo effetto perchè in fondo siamo tutti un po' January.

Quante volte avete sognato ad occhi aperti? Quante volte avete desiderato fuggire in luoghi magici? Quante volte vi hanno detto di crescere e smetterla di fantasticare? Quante volte avete pensato che questa realtà vi sta troppo stretta e avete sentito la necessità di vivere, seppur virtualmente, in altri mondi?

Ecco perchè ci sentiamo così vicini a January: come lei, siamo un po' tutti Alice nel Paese delle Meraviglie e ci rifiutiamo di smettere di immaginare avventure e sognare mondi incredibili.

Un altro aspetto che ho amato tantissimo è il fatto che questo romanzo sia una storia nella storia: insieme alla protagonista ci ritroviamo a leggere le pagine di un piccolo libro scritto da uno studioso, "Le Diecimila Porte", e insieme a January iniziamo a comprendere cosa siano le Porte, dove conducono, e piano piano i pezzi del puzzle iniziano a mettersi insieme dando un senso a tutto.

Se mi seguite da tempo saprete certamente che sono davvero pessima quando si tratta di risolvere misteri, perciò prima di realizzare cosa ci stesse veramente dicendo Yule Ian nel suo libricino sono arrivata a metà romanzo e subito dopo mi sono data dell'idiota perchè gli indizi erano davvero chiari fin da subito.

"Le Diecimila Porte di January" è la storia di una sognatrice, perfetta per tutti i sognatori là fuori, per quelli che non smettono mai di credere nell'impossibile, che si rifiutano di vivere una vita grigia e priva di magia.

E' un romanzo che ci tocca nel profondo, suscitando emozioni forti tanto da farci piangere senza alcun motivo ed è per questo che l'ho amato, perchè quando una storia ti coinvolge fino a questo punto capisci che è davvero speciale.


Il mio voto: 



2 commenti:

  1. Ciao! Sono felice che ti sia piaciuto... mi sa che sono una dei pochi in cui invece non ha fatto breccia. Anche se forse sto parlando troppo presto dato che sono ancora al 35%

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    1. Molto spesso ci capita di leggere il libro giusto ma nel momento sbagliato, non di rado mi è capitato di mettere da parte un libro perchè in quel momento non riusciva a coinvolgermi, poi mi sono ritrovata ad amarlo al secondo tentativo. ^_^ Fammi sapere se deciderai di continuare la lettura e, nel caso la porterai a termine, sono curiosa di sapere cosa ne pensi

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