Johanna Lindsey
Trama: per un antico maleficio, quando la sua spada finisce nelle mani di una donna, il guerriero Thorn è costretto ad abbandonare il paradiso vichingo per servire colei che ne è entrata in possesso.
Appare così all'esterrefatta Roseleen serissima docente di storia medievale.
Elettrizzata dalla possibilità di vivere nell'epoca cui ha dedicato tutti i suoi studi, Rosaleen non immagina che molto più elettrizzante sarà il fascino del guerriero di cui può disporre a suo piacere...
Appare così all'esterrefatta Roseleen serissima docente di storia medievale.
Elettrizzata dalla possibilità di vivere nell'epoca cui ha dedicato tutti i suoi studi, Rosaleen non immagina che molto più elettrizzante sarà il fascino del guerriero di cui può disporre a suo piacere...
Il mio parere: volevo leggere questo libro già da qualche tempo e devo dire che tutto sommato posso dirmi soddisfatta della lettura. Della Lindsey avevo già letto altro ("Il primo bacio" e "Oceano di passione") e lo stile mi era piaciuto molto.
La storia di Roseleen e Thorn è molto bella e poi già il protagonista merita, però nessuno dei due "ruba" la scena all'altro; c'è molto equilibrio tra di loro.
Chi di noi donne non desidera che un giorno da un'antica spada venga fuori un vichingo come Thorn?!?! Bhè diciamo che Rose è stata molto fortunata ^^ Anche i "viaggi nel tempo" effettuati dai due protagonisti sono interessanti perchè si ha la possibilità di passare da un periodo storico all'altro.
Tuttavia ci sono state delle cose che non mi hanno proprio convinta. Primo: Rose inizialmente non vuole avere nulla a che fare con Thorn se non da un punto di vista accademico, quindi non vuole assolutamente cedere a quel vichingo che è deciso ad averla. Da un momento all'altro poi cambia idea e ci va a letto; quì mi domando: ma dov'è sono finiti i suoi famosi principi che le impedivano di farlo?!?! Secondo: il finale. Quel finale proprio non mi è piaciuto, lo trovo molto sbrigativo e inadatto. Lei restituisce la spada a Thorn che quindi fa ritorno nel Valhalla e gli dice che non lo ama. La conseguenza è che tutti le dicono che è stata malata, in punto di morte e Thorn è frutto della sua immaginazione. Lei non ha mai posseduto quella spada e quindi non ha evocato nessuno. Ok dico io, questo ci può stare, ma che poi Thorn sia il vicino di casa che si è appena trasferito, che ha scritto un libro nel quale poi è narrata la loro storia e che non ricordi nulla di lei ma "sente" di doverla baciare perchè è suo "diritto", proprio non mi sembra un finale! Almeno Thorn avrebbe potuto ricordare chi era e tutto quello che aveva vissuto e provato con Rose, invece niente. Ecco, il finale mi lascia davvero perplessa.
Il libro avrebbe meritato un voto più alto se ci fosse stato un altro finale.
Il mio voto: ♥♥♥ 1/2
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