lunedì 12 dicembre 2016

RECENSIONE: L'OMBRA DEL VENTO - Carlos Ruiz Zàfon



L'OMBRA DEL VENTO
Carlos Ruiz Zàfon




Editore: Mondadori
Pagine: 420
Prezzo: 12,50 €


Trama: una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.



La mia opinione: 

"Bene, in questa storia c'entrano i libri."
"I libri?"
"Libri maledetti, l'uomo che li ha scritti, un misterioso personaggio uscito dalle pagine di un romanzo per poterlo bruciare, un tradimento e un'amicizia perduta. E' una storia d'amore, di odio e di sogni vissuti all'ombra del vento"


Carlos Ruiz Zàfon è uno di quegli autori dei quali si è sentito parlare almeno una volta nella propria vita di lettore. Nonostante questo, ho avuto la brillante idea di non leggere i suoi libri, sebbene sia inevitabile restare affascinati leggendo le trame dei suoi libri.

Proprio la trama della quarta di copertina de "L'ombra del Vento" mi ha lasciata con un grosso punto interrogativo. 

É senza dubbio magnetica e lo è senza in realtà svelare nulla riguardo la trama, se ci pensiamo bene! Immaginate dunque a quale livello fosse arrivata la mia curiosità...

Be', leggere la storia di Daniel Sempere è stata un'esperienza unica: pagina dopo pagina, mi sono ritrovata ad incontrare nuovi personaggi e ad affezionarmicisi, scoprendone i mille segreti.

Quella che all'inizio si presenta come la storia di un bambino che sogna di diventare uno scrittore, inizia pian piano a trasformarsi in qualcosa di ben più articolato.

Sono tantissimi i personaggi che compaiono in questo libro e che vengono introdotti gradualmente, ce ne sono alcuni che ci stregano fin da subito, altri che odiamo e altri ancora che ci stappano sempre un sorriso, ma quel che è certo è che non bisogna sottovalutare nessuno di loro.

La storia che ci viene raccontata da Zàfon inizia con l'infanzia di Daniel, un bambino che ha perso da poco la mamma e che si ritrova ad esplorare Il Cimitero dei Libri Dimenticati. Proprio qui suo padre lo porta per compiere una specie di rito: scegliere uno ed un solo libro  tra la miriade di quei volumi e custodirlo per il resto della propria vita. Daniel sente il richiamo di un libro misterioso tanto quanto il suo autore, Juliàn Carax: di lui si sa ben poco e nessuno sembra aver letto i suoi libri. Inoltre, sembra che qualcuno abbia fatto e stia facendo di tutto pur di cancellarne le tracce!

Questo grande mistero sarà la più grande ossessione di Daniel e lo accompagnerà per gran parte della propria vita e porterà noi lettori alla scoperta di Barcellona e dei suoi misteri.

"L'Ombra del Vento" è senza dubbio un'ode ai libri, ma riesce ad essere molto di più: in questo romanzo Zàfon riesce ad intrecciare abilmente amore, misteri e intrighi, rendendolo un libro completo e adatto a qualsiasi lettore.

Se dovessi scegliere la caratteristica della scrittura di Zàfon che più mi ha colpita, direi proprio le sue descrizioni!

Mi hanno stregata, ammaliata e ho trovato irresistibile quel tocco inquietante che non manca mai.

La porticina della cancellata oscillava. Poco più avanti, un vialetto serpeggiante conduceva all'edificio. Entrai. Tra le erbacce si intravedevano piedistalli di statue abbattute senza pietà. Una, in particolare, mi colpì: un angelo vendicatore che giaceva nella fontana al centro del giardino. Il marmo annerito luccicava sotto la superficie dell'acqua che debordava dalla vasca. Una mano dell'angelo emergeva dall'acqua e un dito accusatore, affilato come una baionetta, indicava l'ingresso principale. Il portone in rovere intagliato era socchiuso. Lo spinsi e feci qualche passo in un ingresso cavernoso. Sulle pareti guizzava a luce di una candela.

Certo, anche i suoi personaggi meritano di essere citati: sebbene ve ne siano tanti, sono tutti diversi tra di loro e non è stato affatto noioso o dispersivo seguire le diverse storie, soprattutto per scoprire in quale modo fossero intrecciate tra di loro.

C'è un'ironia sottile nella scrittura di Zàfon alla quale reputo impossibile resistere e della quale reputo Fèrmin il miglior esponente, un personaggio al limite della follia ma geniale.

Sicuramente quelli che mi hanno vista ridere sull'autobus avranno pensato che avessi anche io qualche rotella fuori posto...

Il personaggio più affascinante è senza ombra di dubbio Juliàn Carax: il mistero che lo avvolge contribuisce ad incrementare il suo fascino magnetico e prima di concludere la lettura sarete inevitabilmente innamorati di lui.

É impossibile, a questo punto, non fare i complimenti a Zàfon per l'abilità magistrale con la quale è riuscito a tessere una trama che si infittisce sempre più, per poi sciogliere tutti i nodi alla fine del romanzo, finalmente lasciando ammirare in tutto il suo splendore il disegno da lui tratteggiato.

Per concludere, direi che una menzione speciale va al Cimitero dei Libri Dimenticati: un posto che qualsiasi lettore vorrebbe visitare, i cui misteri sono certa daranno vita a nuove storie stupende nei prossimi volumi.


Il mio voto:










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